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L'Arsenale di Venezia

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L’arsenale era il cuore dell’industria navale veneziana già a partire dai primi anni del XII secolo. È una parte molto estesa della città, un segno chiarissimo dell’importanza di quest’industria per Venezia. La conquista del mar Egeo (dominio turco) e delle rotte verso l’Europa del nord fu possibile proprio grazie alle navi costruite qui.

L’arsenale fu anche il più grande polo produttivo dell’epoca preindustriale, in sostanza è la prima fabbrica che il mondo abbia mai visto!!! Il numero delle persone impiegate al suo interno, chiamate Arsenalotti, raggiunse quota 2000 durante i periodi di maggior produzione, e la sua superficie totale si estendeva per ben 46 ettari.

L’arsenale è citato anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri, col il nome di arzanà. In effetti il nome arsenale ha un’etimologia molto interessante. Deriva infatti da una parola turca, che significava luogo di produzione. Poi nel corso dei secoli tale parola è via via mutata fino all’attuale Arsenale.

La sua posizione all’interno della città è stata decisa sia per motivi strategici (è riparato da eventuali attacchi nemici) che logistici (infatti gli approvvigionamenti di legname dal Cadore arrivavano qui). Le prime installazioni produttive non erano altro che alcuni squeri ai lati della Darsena Vecchia, che furono ampliati solamente agli inizi del XIII secolo. Fu in questi anni che vennero aggiunti il Lago di San Daniele, l’Arsenale Nuovo, le Fonderie, le Corderie, le Officine dei Remi e l’Artiglieria: un vero e proprio polo industriale!!!

Nel 1453, dopo la caduta di Costantinopoli e quindi con l’inizio della minaccia turca, l’Arsenale divenne anche baluardo a difesa della città: furono erette la porta d’acqua (ricostruita poi agli inizi del seicento) e la porta di terra (che rappresenta inoltre il primo esempio di arte rinascimentale a Venezia).

L’ultimo grande sviluppo dell’area avvenne fra il 1470 ed il 1570, portando la superficie totale dell’area a 24 ettari. Molto importanti erano la produzione (strategica) delle funi, un bene molto prezioso all’epoca che veniva prodotto con metodi all’avanguardia rispetto a tutti gli altri concorrenti, nonché quella delle navi. La costruzione delle navi più importanti della flotta veneziana, le galee e le più grandi galeazze, avveniva in segreto. Fu grazie a queste imbarcazioni che Venezia vinse la battaglia di Lepanto nel 1571. Nel periodo del dominio Austro-Ungarico il ruolo dell’arsenale venne rivisto ed in parte ridotto, sebbene la sua produzione facesse a tutti gli effetti parte della produzione bellica e mercantile dell’Austria.

L’ultimo sviluppo avvenne durante i primi anni del Regno d’Italia, che aveva pensato di ristabilire qui a Venezia la base navale più importante dell’alto adriatico. Furono aggiunte nuove costruzioni, scavati nuovi canali ed innalzate
alcune fondamenta di ben 70 cm. Le strutture esistenti fra la Darsena Nuova e la Darsena Nuovissima furono abbattute e scavate per creare l’attuale Darsena Grande.

Negli anni successivi la storia dell’Arsenale è segnata dal suo declino per via delle dimensioni via via maggiori delle navi che dovevano essere prodotte e che necessitavano di transitare. L’area era ormai diventata troppo piccola.
Nel corso degli ultimi decenni si assiste a un fenomeno di recupero di tutto l’arsenale, creando al suo interno degli spazi culturali. Come non menzionare i padiglioni della Biennale che occupano ormai una buona parte di tutta l’area. Al suo interno si trova anche il museo navale (aperto tutta la settimana, tranne la domenica ed i giorni festivi).

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